AGORDO. I due nuovi graffiti di Prompicai inaugurati sotto l'acqua. Non era stata invitata, ma la pioggia ha comunque voluto esserci a un evento importante per la comunità di Agordo e per la sua dimensione culturale assieme a tante persone (fra cui l'arcidiacono monsignor Giorgio Lise che ha benedetto le opere e il sindaco Renzo Gavaz) armate di ombrello e giacca a vento che hanno presenziato allo scoprimento di altre due opere d'arte nella piccola frazione poco fuori il centro di Agordo.
Una frazione che ambisce, assieme all'intero comune, a diventare “il paese del graffito” e i numeri e la qualità sembrano giocare tutti a loro favore. Per primo è stata svelata l'opera realizzata dall'artista feltrina Marta De Cia sulla casa di Fulvio Chissalè nella parte alta del villaggio.
Il tema è l’uso della “linzòla” nella tradizione contadina locale che la De Cia ha saputo interpretare in maniera delicata inserendo quelle figure umane che, ai piedi del Framónt, hanno mandato avanti per secoli l'economia locale prima che la fabbrica la sostituisse con i suoi pro e i suoi contro. Il gruppo si è poi spostato a Parech di fronte all'abitazione di Michela De Dorigo. I protagonisti di questo affresco sono stati gli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Agordo che, guidati da Dunio Piccolin (direttore artistico del progetto) e dalle insegnanti e supportati da Stefano Bristot, hanno dato vita a un graffito ispirato all'articolo 28 della Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia relativo al diritto allo studio.
La musica, la lettura e la scrittura hanno trovato posto nel paesaggio montano: l'acqua scorre non imbrigliata in condotte forzate e turbine, il pastore osserva assieme alle pecorelle e alla fauna selvatica. È l'ottavo graffito. Ad maiora Prompicai. (g.san.)
